domenica 27 gennaio 2013

27 gennaio 1945
Quando il mondo aprì gli occhi

È una data importante quella di oggi; conosciuta come “La giornata della Memoria”. Un anniversario, se così lo si può definire, di quelli che non si può e non si deve festeggiare perché per 12 lunghi anni, dal 1933 al 1945 con uno spaventoso picco nel ‘44, l’Inferno prese residenza in Europa e nessuno fece nulla per impedirlo. La mia adolescenza è stata “plasmata” da libri come “Arrivederci Ragazzi” di Louis Malle, oppure dal bellissimo “Se questo è un uomo/La Tregua” dell’italiano Primo Levi. Letture che consiglio a chiunque, sempre. Quel tipo di libro che bisognerebbe leggere e rileggere più volte.

Ancora oggi, ricordando quello che viene raccontato e dimostrato, mi vengono i brividi. Non mi spiego con quale coraggio per lungo tempo, il mondo si sia girato dall’altra parte permettendo ad un popolo di nazisti palesemente malati di compiere uno scempio così inimmaginabile. Mentre scrivo guardo quel cucciolo di mio nipote giocare, e il solo pensiero che esseri della sua età, di poco più di un anno di vita, venivano internati senza pietà all'interno dei campi di concentramento e uccisi come animali da quelle bestie con una svastica al posto del cervello ....mi sento paralizzato da un misto di rabbia e terrore.

Sapete, per me sarebbe facile adesso domandare – a tutti i ferventi credenti – dove stava in quel momento il loro Dio (a tal proposito, approfondite l’argomento specifico “Hester Panim e la Shoah”) e perché un abominio come Hitler sia stato messo al mondo. Si parla tanto della “volontà del Signore”, soprattutto quando al giorno d’oggi si deve affrontare la perdita di persone care o addirittura l’immenso dolore della perdita di un bambino. Quindi dio (perdonatemi l’iniziale minuscola…) attua dei piani e dei disegni per prendersi delle vite innocenti, e invece quel giorno del 28 Aprile del 1889 non si è scomodato – per esempio – di creare un qualsiasi tipo di evento per impedire il tutto? Un pensiero troppo estremo il mio? Oppure semplicemente fantascientifico?

L’odio perverso e malato era iniziato prima di tutto contro gli ebrei (da qui il termine shoah, che accompagna la memoria di questo periodo oscuro), poi i nazisti pieni del loro ego decisero di estendere e ridefinire la loro definizione di “razza inferiore”, decidendo probabilmente che non era giusto limitare il loro odio “solo” verso chi era ebreo, arrivando quindi a deportare qualsiasi altra razza, etnia o chissà cos’altro non fosse come loro: ariana e perfetta.

Allora i cancelli dei campi di concentramento iniziarono ad aprirsi agli appartenenti di altri credi religiosi, agli omosessuali, agli zingari, a chiunque fosse considerato feccia inferiore. Non esistevano più razze, per gli ariani eri un numero identificativo marchiato sulla pelle, eri un semplice triangolo capovolto da mostrare obbligatoriamente sulla propria divisa a righe che rappresentava la tua nuova identità e che diceva a tutti chi eri:
•    Giallo: ebrei—due triangoli sovrapposti a formare una stella di David, con la parola Jude (Giudeo) scritta sopra
•    Rosso: dissidenti politici
•    Rosso con al centro la lettera S: repubblicani spagnoli
•    Verde: criminali comuni
•    Viola: Testimoni di Geova
•    Blu: immigranti
•    Marrone: zingari
•    Nero: soggetti "antisociali" e lesbiche
•    Rosa: omosessuali maschi

Ma perché tanto odio? Pare che il motivo scatenante sia stato il fatto che, le vere origini di Hitler fossero propriamente ebree. Se le prove testimoniate dai vari oppositori del malato nazista risultassero veritiere, credo proprio che, “ironicamente”, ci ritroveremmo a pensare che l’Europa ha letteralmente avuto il suo Voldemort. Ma purtroppo nessun Harry Potter a contrastarlo.

Chi conosce la saga del mago creato dalla mente della scrittrice inglese J. K. Rowling, sa benissimo che l’odio di Voldemort verso i babbani e i mezzosangue, scaturiva dal fatto che l’Oscuro Signore quando ancora si chiamava Tom Riddle, non era altro se non il semplice figlio di un babbano e di una (mentalmente instabile) purosangue; cosa che di conseguenza faceva di lui un mezzosangue a tutti gli effetti. Quindi feccia.

L’analogia tra i due personaggi è piuttosto evidente, e aumenta quando ci si ricorda che così come Hitler era ossessionato da concetti occulti quali l’immortalità o l’esoterismo, allo stesso modo la Rowling al suo personaggio di “fantasia” ha cucito addosso le stesse identiche idee mistiche.

Il 27 Gennaio del 1945, il campo di concentramento di Auschiwtz (che insieme al campo di sterminio di Birkenau e al campo di lavoro di Monowitz è faceva parte dell'immenso complesso messo in piedi dai nazisti) venne riaperto e liberato dalle forze dell’Armata Rossa, i nazisti erano sconfitti, chi era riuscito a sopravvivere alla mattanza (1 milione e centomila esseri umani morirono invece tra torture, malattie ed “esperimenti”, chi immediatamente e chi poco tempo dopo) era finalmente libero. Ma quello che si tace e spesso non si racconta è il dopo. Chi si era salvato, doveva e voleva ritornare in una casa che non esisteva più, si ricercava una famiglia vista per l’ultima volta al momento dello smistamento all’interno dei campi e che molto probabilmente era stata cremata da anni. Il viaggio del ritorno, a non si sa bene cosa, era lungo e sarebbe durato anni. Ma chi si era salvato non sapeva ancora che adesso si doveva far fronte all’indifferenza degli “altri”. Della gente comune. Della gente che non aveva vissuto e provato l’orrore. Non solo l’Inferno, ma adesso anche l’indifferenza e il razzismo da parte della gente che non accetta questi "liberati".

La Germania nazista aveva saputo fare il proprio gioco; inspiegabilmente era riuscita a celare l'enorme e continuo eccidio, sapendo giustificcare qualsiasi sua mossa (cosa che a me appare incredibile e impossibile). Ed è assurdo sapere che ancora oggi – sempre perché vale il detto che la madre dei cretini è sempre incinta – esistono dei ferventi sostenitori dell’estrema destra, facenti parte di ciò che rimane dell’ideologia antisemita, che osano ed hanno il coraggio di affermare che quello dell’Olocausto è stato un fenomeno che non ha, ad oggi, alcuna veridicità storica. In sostanza: sarebbe stata tutta un’invenzione. Riscrivendo il tutto, si afferma che i cattivi erano in realtà gli ebrei, che il numero dei morti nei campi di sterminio è una cifra esageratamente ingigantita per eccesso, che le confessioni dei soldati nazisti catturati dopo i fatti non sono veritieri perché estorti attraverso torture e inganni.

Il dolore invece è stato vero. Le morti sono state purtroppo reali. I pianti inascoltati sono stati fin troppi. L'uomo, allora, è questo?


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